Posizionata la prima rete antimedusa nell’AMP delle Isole Egadi

FAVIGNANA – E’ stata posizionata alcuni giorni fa nell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”, a Favignana, nella spiaggia di Cala grande, gestita dal villaggio turistico Approdo di Ulisse, la prima rete antimeduse prevista dal progetto MED-JELLIRISK.

L’Ente capofila del progetto, finanziato dall’Unione Europea, è il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (Conisma), rappresentato dall’Università del Salento.

Il progetto vede coinvolti numerosi Enti di Ricerca internazionali di Spagna, Malta e Tunisia.

In Sicilia, oltre all’AMP Isole Egadi, sostengono il progetto l’ARTA, le aree marine protette di Ustica e delle Isole Pelagie e diversi altri Comuni costieri.

Nell’Area Marina Protetta “Isole Egadi” il progetto prevede anche l’installazione di altre due reti antimedusa, sempre sull’isola di Favignana, nei siti di Capo Grosso e Lido Burrone, dove saranno gestite e controllate da alcuni operatori turistici convenzionati con l’Area marina protetta.

Tutto il progetto prevede una campagna informativa a tappeto sulle meduse e sulle profilassi in caso di contatto accidentale, il posizionamento di cartelli esplicativi e la distribuzione di opuscoli.

Obiettivo del progetto MED-JELLYRISK è quello di creare nuovi strumenti per quantificare i rischi ambientali e sanitari della continua proliferazione di meduse nelle acque del Mediterraneo e mitigarne gli effetti negativi sulle attività umane.

“L’installazione delle reti antimeduse, che sono strutture amovibili e a basso impatto ambientale – dichiara il Presidente dell’AMP e Sindaco di Favignana, Giuseppe Pagoto “è  un espediente tecnico che auspichiamo possa garantire una balneazione tranquilla, in siti molto frequentati da bagnanti”.

“Le reti antimedusa – aggiunge il Direttore dell’AMP Stefano Donati – sono posizionate nell’ambito di un importante progetto di ricerca internazionale e saranno gestite da strutture turistiche del territorio, nei punti individuati come idonei dai ricercatori che coordinano il progetto Conisma, per conto e sotto la supervisione dell’Area Marina Protetta. Un bell’esempio di cooperazione pubblico-privato per la ricerca, la tutela e la salute pubblica”.

Nella foto, reti posizionate a Cala Grande (Favignana)


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