PARTANNA – La Cantina Saturnia di Partanna non si stanca di lanciare il programma di cooperazione con le altre cantine della zona allo scopo di ammortizzare le spese comuni e creare aziende e prodotti competitivi.
Qui di seguito riproduciamo l’articolo scritto dal presidente della Cantina Saturnia, Giuseppe Genna sul numero di dicembre di Kleos (cartaceo).
“L’attuale devastante crisi del settore vitivinicolo siciliano, ha rimesso drammaticamente in evidenza tutti i punti deboli del comparto, e ciò dopo che un’annata particolarmente favorevole in campo internazionale, avesse illuso un po’ tutti.-
Al di là infatti delle folli chimere che i media malinformati continuano a propinare all’opinione pubblica isolana, i problemi sono strutturali e la realtà oggi, che si è tornati alla normalità di mercato, è quella di una situazione a dir poco allucinante che vede i prezzi crollati del 50 % nell’arco di 3 mesi e l’aggravante della quasi nulla richiesta di prodotto.-
Le Cantine sono piene mentre le prime scadenze economiche incombono, che fare?
Le carenze pluridecennali di un sistema ormai morto e sepolto, ma tenuto ancora in vita negli archetipi tradizionali, dall’interesse a non fare cadere i traballanti castelli di carte esistenti, vengono ormai poste drammaticamente in luce ad ogni ricorrente scossone che riporta tutti gli operatori alla cruda realtà.
Sempre più ineludibile è la richiesta di profonde trasformazioni, di un radicale riordino di tutta la situazione vitivinicola siciliana mettendola al passo con i tempi, ma chi deve attuare la tanto auspicata svolta?
La politica siciliana ancora volta è assente.
Malgrado le ripetute proteste, essa infatti continua a non intervenire sulla scandalosa vendita dei diritti di reimpianto dei vigneti al nord, sulle importazioni selvagge di prodotti vinosi provenienti da tutto il mondo senza controllo e garanzia alcuna, sullo zuccheraggio legalizzato, sull’operato “disinvolto”, anche qui senza controllo, di alcune regioni italiane nella produzione di vino e mosti e su molte altre questioni di vitale importanza.
Non parliamo poi di operare in campo europeo, come sarebbe indispensabile, e come fanno tutti gli altri nel proprio interesse, no questo non è proprio cosa sua, e ciò purtroppo è ampiamente dimostrato.
Probabilmente ha deciso di risolvere i problemi semplicemente ignorandoli, insomma ha deciso di non decidere, metodo questo sicuro, efficiente, ma soprattutto comodo e per nulla espositivo nella malaugurata eventualità che, nell’operare per il bene di tutti, si dovesse scontentare qualcuno.
Per malissimo che vada, e ci sono tutti i presupposti, si tornerà alla famigerata “vendemmia verde” lavandosi le mani della questione.
In questo caos, o per meglio dire in questo limbo, dove ognuno pensa solo alla propria sopravvivenza, spesso strettamente personale, la Cantina Saturnia di Partanna ha scelto di perseguire un percorso nuovo e diverso, quello della salvaguardia e valorizzazione dell’esistente in quanto consapevole che in esso stia l’unica via di sopravvivenza per le attuali e future generazioni di agricoltori.
Il “Progetto Saturnia” consiste infatti nella riunione spontanea di tutte le forze sane e di buona volontà del settore vitivinicolo, creando così un nuovo tipo di organismo del comparto basato sul reale e non sull’ipotetico, o peggio ancora sulla speculazione di parte, e questo con l’unico scopo di abbassare fino all’osso le spese di gestione, unica arma per controbilanciare le oscillazioni di mercato, nonché di arrivare a grandi concentrazioni di prodotto che consentano di stare al pari della concorrenza internazionale senza inevitabilmente subirla, anzi di creare noi in Sicilia elemento di disturbo sui mercati esteri.
Con tali presupposti in due anni si è così giunti alla collaborazione tra la Cantina Saturnia, la C.S.Zangara e la Cantina Ericina di Custonaci a dimostrazione, per quest’ultima nuova arrivata, che non esistono vincoli territoriali o di mentalità quando si vuole operare seriamente.
L’ammasso comune delle uve ha raggiunto nell’ultima vendemmia i circa 190.000 qli con un incremento del 135% rispetto all’annata precedente, ed un calo dei costi di oltre il 60%.
Tutto questo senza contributi, costosissimi consulenti imposti dalla regione, ipotetici ed irrealizzabili buisnes plan, magari decennali, e tutta quella pletora di assunzioni di mogli, figli, nipoti, compari e comparielli che costituiscono la classica conseguenza della nascita di nuovi enti od organizzazioni consortili.
Noi siamo una struttura snella, essenziale, lineare e per quanto possibile efficace anche in campo decisionale di vertice, e ciò pur dando voce, rappresentanza e la dovuta considerazione a tutte le sue componenti statutarie e di base.
Non siamo ancora quello che vorremmo, ma ci avviamo a diventarlo se andranno in porto le trattative in corso attualmente con altre Cooperative interessate al “ Progetto Saturnia”.
La strada è ancora lunga ed in salita, ci rendiamo certamente conto che il più deve ancora venire, ma noi continuiamo ad operare per realizzare un sogno che non é morto all’alba come da prassi poetica e sentimentale, ma è diventato una realtà che funziona.
Giuseppe Genna presidente della Cantina Saturnia di Partanna