CATANIA – Studi basati su ricerche scientifiche dimostrano che gli elementi verdi nella vita delle persone creano un’esperienza rigenerativa percepita in tutti i tipi di ambiti: è stato dimostrato, infatti, che a scuola gli studenti che fanno ricreazione all’aperto hanno un rendimento migliore durante le ore successive di lezione; nei quartieri la percezione del benessere psicologico passa attraverso l’architettura degli edifici e la cura degli spazi verdi; c’è, infine, una sensibilità particolare ai parametri ambientali quando si parla di degenti ospedalieri: si sta lavorando, infatti, sulle linee guida per la progettazione di strutture ospedaliere al fine di umanizzare gli spazi di cura.
Si è parlato di psicologia ambientale, ma anche di psicologia del turismo e dello sport durante la due giorni che l’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presieduto da Fulvio Giardina, ha organizzato venerdì 13 e sabato 14 novembre a Catania.
Due Tavole Rotonde dedicate al tema: “Ambiente, Turismo, Sport. Quale nesso con la psicologia?”. Esperti di settore hanno dato un’importante testimonianza del fatto che la psicologia oggi ha tanti e diversi ambiti di applicazione e non deve essere legata esclusivamente all’aspetto clinico.
“Architetti e psicologi insieme per il benessere generato dalla cura degli aspetti ambientali – ha detto Mario Bonaiuto, direttore CIPRA -Università La Sapienza di Roma -. Attraverso la psicologia ambientale si possono studiare le relazioni tra le persone e l’ambiente. La qualità dell’ambiente socio-fisico influenza le persone, condeterminandone i processi cognitivi e affettivi. Un approccio di progettazione e gestione ambientale basato sull’evidenza può consentire di ottimizzare tali processi per instaurare relazioni virtuose reciproche tra persone e ambienti”.
Istat e Cnel hanno pubblicato un rapporto sul progresso della società basandosi sul concetto di benessere Equo e Sostenibile. Ebbene, queste sono le variabili che entrano in gioco: ambiente; armonia fra tempi di lavoro e di riposo; paesaggi e patrimonio culturale; ricchezza delle relazioni sociali. “Si deve massimizzare tutto ciò che un dato territorio può offrire – ha detto lo psicologo sociale Stefano Pasqui – coinvolgendo in una rete motivazionale, organizzativa e tecnologica tutto ciò che può arricchire e sorprendere piacevolmente. Bisogna quindi dare vita ad una proposta integrata territoriale”.
Sono tanti gli ambiti di intervento dello psicologo anche nello sport, tra cui miglioramento delle performance, interventi sulle risorse personali e di gruppo, interventi in situazioni critiche, interventi in ambito organizzativo. “Bisogna prendere atto che lo sport è la terza industria italiana – ha detto Claudio Cammarata, direttore sportivo calcistico professionista, delegato alla sicurezza negli stadi -. L’intervento psicologico è fondamentale per la gestione e l’organizzazione di un evento sportivo. Lo psicologo può dare un importante contributo sia per la gestione delle problematiche legate all’evento sportivo, sia suggerire spunti di riflessione soprattutto da applicare allo sport del calcio. C’è un forte bisogno di trovare gli strumenti adeguati per arginare la violenza da stadio”.
“Noi psicologi abbiamo metodo per poter leggere il comportamento umano – ha detto Fulvio Giardina, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana e presidente del CNOP. Lo psicologo deve riuscire a codificare ogni dettaglio. Nel mondo dello sport e del turismo c’è grande bisogno di un osservatore terzo”.