TERMINI IMERESE – La sezione di Termini Imerese dell’Archivio di Stato è prossima alla chiusura e tutti i documenti conservati al suo interno stanno per essere trasferiti a Palermo.
La sede di Termini Imerese viene chiusa in quanto la direzione dell’Archivio di Stato non è in grado di pagare l’affitto dei locali in cui è ospitata e gli antichi documenti saranno trasferiti a Palermo e stipati all’interno di box in lamiera nel cortile dell’ex convento della Gancia.
Rischia dunque di scomparire uno dei luoghi culturalmente più significativi della città che conserva al suo interno la storia del territorio.
All’interno dell’Archivio si trovano, infatti, i registri notarili dal 1408 al 1866, circa trentamila volumi provenienti dal distretto di Termini Imerese, da Alia a Villafrati (34 comuni), dalla Corte di Assise di Termini Imerese e dalle corporazioni soppresse di Caccamo, Caltavuturo, Montemaggiore Belsito, Sclafani Bagni e Termini Imerese, documenti, questi ultimi che per mancanza di spazio, sono ancora oggi depositati nell’Archivio Notarile Distrettuale e nella Casa dei Padri Gesuiti in attesa di trovare adeguata collocazione.
“Un altro pezzo di storia di questo territorio rischia di scomparire – ha afferma Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica – Un luogo della memoria da cui sono venute le più importanti scoperte sulla storia dei beni artistici dei nostri paesi. Sarebbe un vero e proprio dramma culturale. La ricchezza di un territorio sta nel suo tessuto economico ma anche nella sua cultura e nella capacità di conservare la propria memoria storica. La chiusura della sezione di Termini Imerese dell’Archivio di Stato significa impoverire ancora di più questa città nella sua stessa identità”.
SiciliAntica sta organizzando una petizione tra tutti gli studiosi del territorio per chiedere alla direzione dell’Archivio di Stato di rivedere la funesta decisione.
Al sindaco di Termini Imerese l’Associazione chiede di trovare in tempi brevi dei locali dove ospitare lo storico archivio o insieme agli altri trentaquattro sindaci di contribuire alle spese di affitto della Sezione.