PARTANNA – Dopo la trasmissione di domenica scorsa “Non è l’Arena” di Giletti del 7 Giugno in cui si è parlato di Partanna e di Piera Aiello si sono registrate le reazioni prima del sindaco della Città Nicolò Catania e poi quella del Circolo di Partanna del Partito Democratico:
Circolo di Partanna del Partito democratico di Partanna
“Il Circolo di Partanna del Partito Democratico esprime il proprio pensiero in merito al servizio sulla nostra città mandato in onda su “Non è l’Arena” di Giletti il 7 Giugno, in rappresentanza di tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’antimafia, della giustizia, del lavoro onesto e dell’emancipazione e affermazione come comunità viva e produttiva della città di Partanna e del territorio belicino.
Il “servizio” su Partanna mostrato nella trasmissione di Giletti, è un chiaro esempio – nonché l’ultimo di una lunga serie su altri luoghi della Sicilia presentati nella stessa trasmissione – di come in una parte della comunicazione divulgativa nazionale permanga la vulgata di un modo di mostrare e indurre a far pensare le nostre comunità in con un’immagine univocamente negativa e totalmente superficiale della realtà.
Siamo convinti che in un mondo dove la comunicazione e la narrazione abbiano un peso non indifferente con ripercussioni dirette nelle vite delle persone, coloro che lavorano e si occupano di informazione, soprattutto di massa, abbiano il dovere di utilizzare gli strumenti comunicativi con grande attenzione e imparzialità.
Giletti, nel suo servizio su Partanna, vuole mostrare allo spettatore un paese arreso, bloccato nel passato, una comunità ombra di se stessa e vittima dell’omertà. Non vogliamo negare che la mafia sia esistita, con annesse tutte le vicende che hanno colpito fortemente la nostra comunità. Non neghiamo che la mafia sia ancora oggi un problema nel nostro territorio, e che la guerra contro di essa e il pensiero mafioso non sia ancora conclusa.
Tuttavia ci sentiamo in tutta onestà di affermare che il taglio del servizio proposto è volutamente fazioso e non imparziale nel mostrare una comunità che in questi anni, nonostante le avversità e le difficoltà, ha in sé una propria componente maggioritaria che crede e vive secondo i giusti valori e che lotta per migliorare la propria condizione attuale.
Del servizio ci ha colpito la ripresa delle strade deserte, attraversate da un solitario e ignaro cane di strada, l’inquadratura di un balcone danneggiato. Ci sarebbe piaciuto invece che quei secondi di ripresa potessero essere utilizzati per intervistare un qualsiasi giovane attivo della nostra città che sicuramente avrebbe dato risposte differenti da quelle mostrate nel servizio.
Condanniamo quindi questo tipo di comunicazione sulle tv nazionali che mostra una realtà parziale e “folkloristica”, sensazionalistica in senso negativo della nostra città e della nostra Isola, e rigettiamo le affermazioni di Sallusti – direttore de “Il Giornale” -, il quale nella stessa trasmissione afferma che “certe immagini raccontano la mafia più di tutto. E purtroppo ci dicono che la mafia colpisce dove c’è un tessuto sociale disposto a farsi colpire”. Sallusti afferma questo in collegamento dal salotto di casa sua, ben lontano da Partanna. Noi invece siamo qui, ogni giorno, nel nostro territorio, e non siamo disposti a farci colpire. Da nessuno”.
Il Circolo del Partito Democratico di Partanna
A caldo il sindaco di Partanna ha detto ad un giornale on line locale:
“A caldo il sindaco di Partanna si sente di esprimere a nome proprio e della amministrazione comunale le seguenti considerazioni: “Un servizio costruito ad arte per legittimare una linea editoriale quanto meno discutibile. Buttare fango su Partanna e sui partannesi dimostra come certa Tv mediocre in pochi secondi tenta di demolire i tanti sacrifici che una comunità ha dovuto fare per rinascere e affacciarsi con grande slancio a nuova vita. Negare, omettere, nascondere il riscatto della Città, significa che non si riuscirà mai a liberarsi da certi spettri e fantasmi del passato! Stasera si è fatto un torto alla città e a tutti coloro che da anni hanno lavorato duramente e onestamente per dare speranza ai cittadini contrastare il pensiero mafioso e offrire crescita culturale per liberare le menti e le coscienze! Con questa linea editoriale “Giletti” indirettamente rischia di rendere persino poco credibili le testimonianze che gente onesta e vittime di soprusi rappresentano in trasmissione!”.