di Antonino Bencivinni Questo che stiamo vivendo è un periodo certamente significativo per i numerosi riconoscimenti culturali che sono stati ottenuti dalle città del nostro angolo di Sicilia: Agrigento è diventata per il 2025 la capitale italiana della cultura; Gibellina è stata riconosciuta capitale italiana dell’arte contemporanea per il 2026; Partanna ha ottenuto dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura il riconoscimento di “Città che legge 2024-2026” (assieme ad altri 754 comuni italiani fra cui, per citare – tra gli altri 12 della provincia di Trapani insigniti di tale titolo – i più vicini a Partanna: Santa Ninfa, Gibellina, Salemi, Castelvetrano, Campobello). Questi riconoscimenti, va da sé, ci riempiono di orgoglio e, in particolare, quello ottenuto da Partanna per il quale ha i suoi grandi meriti l’assessore alla cultura della precedente sindacatura, Noemi
Maggio, che tanto si è impegnata nelle attività culturali e di valorizzazione della lettura. Questi riconoscimenti e l’esposizione mediatica che ne consegue devono spingere a non sottovalutare errori analoghi a quelli per i quali è stata messa in ridicolo Agrigento all’inizio del suo “mandato” culturale: si attenzionino, ad esempio, gli errori registrati nel cartello stradale della foto a lato in basso o quelli di altro genere come l’asfaltatura frettolosa di alcune strade in uno con i loro tombini. Per quanto detto, diventa ancora più risibile che a Partanna ci siano segnali stradali indicanti una piazza dedicata al noto compositore italiano, autore di “Lucia di Lammermoor”, Gaetano Donizetti, il cui cognome è stato scritto però, erroneamente, con due zeta (“Donizzetti”) e l’errore persiste da più di vent’anni, come attestano le numerose segnalazioni (fatte da me, sigh!) in vari giornali locali e sul quotidiano “La Sicilia” addirittura il 31 dicembre 2003. Sul mensile Hermes
ancora prima e, successivamente, più volte sullo stesso Kleos: nell’ottobre del 2008, nel dicembre del 2015 e perfino in una sua copertina (novembre del 2021). Nessuna giustificazione può andare alle precedenti amministrazioni. L’attuale, però, che opera da quasi due anni, non è ancora intervenuta, cosa che tuttavia
andrebbe celermente fatta a maggior ragione oggi dopo il riconoscimento a Partanna di “Città che legge 2024-2026”, ma che non legge i suoi cartelli stradali, dato che contengono errori che persistono da più di vent’anni nonostante per di più siano stati segnalati più volte dai media.

“Resilienza” scorretta…nostrana
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