Riflessioni di Batman

Era una torrida mattina settembrina quando alla batcaverna si sono presentati il fedele Robin ed il furbo Alfred per chiedere spiegazioni. I due sostengono indignati che Batman non può scomparire per sempre e senza motivo. Affermano che la sparizione è da attribuire a qualche “oscuro” complotto. I due avanzano le teorie più disparate, supportate da prove facebookiane, di quanto la gente sia scandalizzata dalla scomparsa. I due riportano discussioni reali e virtuali. C’è chi afferma che Batman si è venduto per uno stand gratuito alla villa comunale; ma di fronte alla mia sonora risata, i miei due fedeli amici, non possono fare a meno di scuotere la testa. Loro sanno che non “traffico” in pecore, stigghiola, cannoli e derivati. Avanzano la tesi che in un tempo di randagismo dilagante avrei potuto essere stato morso da un cane randagio oppure essere stato ucciso come un cucciolo indifeso da una polpetta avvelenata. Propongono poi una tesi ancora più profonda, potrei essere stato minacciato, legato ed imbavagliato. Poi si guardano e si aggiustano gli occhiali. In fondo mi conoscono, se fossi vissuto nel 1942 e/o in qualche comune “oscurantista”; conoscendomi, anche se fossi stato riformato, sarei morto partigiano. Allora, di fronte al loro smarrimento, mi siedo e parlo, con la solita ironia. Certo avrei potuto scrivere in questi mesi. Avrei potuto scrivere dei carretti che diventano carruzzuna, e si spostano miracolosamente da Santa Ninfa a Partanna; delle sagre dei maccaruni che scompaiono e dei Km zero che nascono; di li sfinci santaninfesi con la collaborazione partannese, che magari il prossimo anno si chiameranno zeppole e saranno “esportate” a Napoli. Mi sarei potuto leccare i baffi nel parlare dei regolamenti “comunali” “truccati” e “depredati”; di un comune commissariato, per non aver approvato il rendiconto 2014, nei termini di legge, di cui però nessun organo di stampa “si azzarda a parlare”; di un consiglio comunale che dichiara “improcedibile” l’approvazione del bilancio di previsione 2015, e si carica l’onere politico di non avere ancora un bilancio al 30.09.2015; di un parere di sospensione del precedente parere favorevole del revisore, e scusate il gioco di parole. Avrei potuto infierire scrivendo: dei politici di terracotta e di quelli d’acciaio; di organi consiliari, penalizzati dagli esecutivi che sostengono, ma che preferiscono “una scena muta”, come se fossero ancora a scuola. Avrei potuto scrivere e differenziare tra vino e olio. Tra il primo che parte per l’Expo, ma senza l’Unione; e l’olio “esclusivamente partannese” messo in vetrina “mondiale”, ma che deve essere ancora accompagnato dai politici “locali”, a fare da oil-sitter. Avrei potuto scrivere di una promozione dei prodotti tipici che dovrebbe essere garantita dall’Unione a livello intercomunale, senza missioni istituzionali, ed invece finisce per essere appannaggio “politico” solo di alcuni. Avrei potuto parlare del “Progetto Comunicazione” costato oltre settemila euro all’Unione dei Comuni, ma che di fatto sembrano rimasti a Santa Ninfa: bandiere, manifesti e teli nautici. Forse i bagagli del sindaco Catania e del Presidente Cangemi erano troppo pieni per “spostare” all’Expo tali “oggetti”, voluti, realizzati e pagati con i soldi di cinque comuni? E se non era necessaria la presenza di questi “oggetti” all’Expo, perché si sono sostenute queste spese? E se le autorità partannesi sono partite per promuovere “l’olio partannese”, le “loro spese”, cadranno sul bilancio di Partanna oppure diventeranno “debito fuori bilancio” all’Unione dei Comuni visto che la promozione locale dovrebbe essere appannaggio di quest’ente? Avrei potuto scrivere che la promozione dei prodotti tipici a livello di Unione doveva garantire l’effettiva valorizzazione e l’equa visibilità dei prodotti di tutti i comuni unionisti. Avrei potuto, ma la verità è che ho semplicemente “non voluto”, preferendo altri scenari. Ho forse capito che ormai l’Unione è una scatola vuota? Ho forse raggiunto la pace dei sensi nella ricerca di chi potrà riempirla? Forse il caro sindaco Catania? Ci avevo creduto e sperato, ma il suo percorso da presidente della Giunta dell’Unione è al capolinea, e nulla è cambiato. Infatti, avrei potuto scrivere che l’Unione ha finanziato con quasi duemila euro il corso di formazione per autisti dei soli Comuni di Santa Ninfa e Poggioreale. Batman adesso aspetta, ma soprattutto attende di sapere come sarà “disciplinato” all’Unione il conflitto “presidenziale” che sorgerà ad ottobre, quando Partanna dovrà lasciare “il trono” ed al suo posto “saliranno” due stelle dello stesso paese, ovvero Santa Ninfa. Mi viene in mente la canzone di Zucchero. Per colpa di chi, all’Unione, Presidente della Giunta e Presidente del Consiglio, saranno contemporaneamente “nominati” dallo stesso Paese in chiara violazione delle norme “costituenti” quest’ente? E se da sempre avesse avuto ragione il consigliere “veterano” Salvatore Bevinetto, ovvero che era necessario cambiare i regolamenti per dare una svolta “emblematica”? Adesso. O fanno l’Unione o è meglio perderla! Perdonatemi, avrei potuto scrivere di tutto questo, ma ho preferito la mia batcaverna all’introspezione personale sul “dolore” di questa sconfitta “politica, culturale e sociale”! Ma se qualcuno ha ancora dubbi, sul “dolore” del giovane Batman, scribacchi qualche riga al direttore. Il mio caro professore che mi gira sempre la posta indirizzata alla batcaverna, forse una lettera amica/nemica, mi farà tornare la voglia oppure me la toglierà per sempre! Sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi!

Batman


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