Scoperto un alveare di ape nera sicula alla base del tempio E

SELINUNTE – E’ bello immaginare che queste api possano vivere qui da diversi secoli: nascoste in una cavità del primo gradino nel Tempio E, immuni al tempo, delicatamente suddite della loro regina. Attorno Selinunte è cresciuta, ha combattuto, è crollata, è stata abbandonata: ma le apine nere – perché di questa specie si tratta, a forte rischio di estinzione, protette e curate dagli apicoltori come gioielli preziosi – sono rimaste, imperterrite, silenziose. Complice il grande giardino incontaminato che è Selinunte, il parco archeologico più esteso d’Europa, un habitat idilliaco di 280 ettari per le specie autoctone, sia animali che vegetali. Proprio ai piedi del Tempio E è stato scoperto questo alveare naturale di ape nera sicula che vive pacifica tra i ruderi, conservando un patrimonio genetico autentico. Negli anni diversi sciami di api nere sono stati salvati all’interno o al confine del Parco archeologico, ma non era mai successo che fosse individuato un alveare naturale rimasto per anni e anni praticamente “puro”, esempio unico di biodiversità di notevole interesse per entomologi, agronomi, università ed istituti di ricerca. Le api in Sicilia si allevavano già 2500 anni fa, in epoca greca e romana, sia Varrone che Virgilio si occuparono di apicoltura; a Selinunte un santuario è dedicato a Zeus Meilichios (ovvero “dolce come il miele”). Il direttore del Parco Felice Crescente e l’apicoltore Vito Salluzzo che alleva ape nera sicula nel sito archeologico, hanno ripulito l’area vicino all’alveare che così può essere conosciuto da visitatori e studiosi, tutelato e valorizzato. Le api che entrano ed escono dalla cavità del Tempio greco sono piccole e nere, e soprattutto, molto docili. E a maggio anche il Parco archeologico di Selinunte avrà il suo miele grazie a queste preziose alleate.

Non solo api a Selinunte: in occasione dell’Earth Day – Giornata della Terra, sabato (22 aprile) alle 11, bambini e famiglie potranno partecipare al laboratorio di CoopCulture, Proteggi-amo la Terra! pensato proprio per spingere alla salvaguardia e al rispetto il pianeta in cui viviamo. Partendo dal mito di Demetra, si potrà realizzare la facciata di un tempio greco su cartoncino con materiali da riciclo. Ticket: 5 euro.
E fino a martedì 25 aprile, giornata che da quest’anno sarà a ingresso gratuito, poi dal 28 aprile all’1 maggio, si potrà partecipare a visite diverse di CoopCulture che approfondiranno percorsi, zone del sito o particolari temi costruttivi. Con “Selinunte highlights” (alle 10.30) si seguirà un tragitto bellissimo e suggestivo, molto approfondito, che include sia la Collina Orientale, che il Baglio Florio e la zona dell’Acropoli da raggiungere con le navette ecologiche. Ma si potrà passeggiare tra i templi scoprendone minuziosamente la storia e le tecniche costruttive, anche a partire dalla mostra Ars Aedificandi di MondoMostre (alle 12); o seguire l’archeologo alla scoperta dei segreti dell’antica città greca, la grande agorà e i templi spazzati via (sembra) da un terremoto (alle 15.30).


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