MONREALE – Giorno 14 febbraio, alle ore 17, presso la Sala Conferenze della “Casa del Sorriso” di Monreale, si terrà il Seminario Regionale del Progetto nazionale “Si-cura…mente Donna”, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con l’Uciim e il Miur, nell’ambito delle azioni di “prevenzione e contrasto alla violenza alle donne anche in attuazione della Convenzione di Istanbul”.
Il Seminario regionale, è rivolto, oltre che al territorio, anche ad una significativa rappresentanza di studenti, docenti, dirigenti scolastici e genitori delle scuole siciliane e costituisce l’avvio delle successive attività dei Campus formativi residenziali destinati agli alunni.
Aprirà i lavori la Dott.ssa Chiara Di Prima, Dirigente Scolastico e Coordinatrice Nazionale del Progetto.
Relazionerà:
– la Dott.ssa Roberta Buzzolani, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca,
– il Capitano Beatrice Casamassa, Comandante della Compagnia CC Palermo Piazza Verdi e Coordinatrice della Rete antiviolenza dei Carabinieri di Palermo;
– la Dott.ssa Caterina Spezzano del Ministero dell’Istruzione ed esperta UCIIM;
– la Prof.ssa Anna Maria Pepi, Ordinario di Psicologia dell’Università di Palermo e Presidente del Soroptimist Club Palermo;
– la Dott.ssa Evelina Arcidiacono, Psicologa, Psicopedagogista Progetto Dispersione Scolastica, Componente Gruppo EIAM (Equipe Interistituzionale Abuso e Maltrattamento);
– Don Giuseppe Ruggirello, Rettore del Seminario Arcivescovile di Monreale.
Il Progetto individua la Scuola come luogo idoneo per generare il cambiamento culturale in termini di prevenzione e sensibilizzazione alla violenza di genere; sono interessate 9 regioni d’Italia con 38 Istituzioni Scolastiche, di cui 5 nella regione Sicilia: l’I.C. Margherita di Navarra e l’I.C. Guglielmo II di Monreale, il Liceo Classico Santi Savarino e l’IIS Danilo Dolci di Partinico, la D.D. 2° Circolo Ruggero VII di Castelvetrano.
Le attività formative e progettuali previste dal Progetto, che nella fase di avvio coinvolgono circa 900 studenti, si configurano come piste di azione replicabili, da diffondere nelle diverse realtà territoriali, locali e nazionali, come buone pratiche ad alto tasso di trasferibilità e replicabilità, attraverso un’opportuna contestualizzazione. L’efficacia e l’efficienza della proposta progettuale rimanda alla necessità di una formazione integrata e multidisciplinare per fornire a tutti i soggetti coinvolti (alunni, docenti e genitori) una visione comune fondata sulla cultura di genere come prospettiva unitaria nelle azioni di contrasto ad ogni forma di violenza.