BRUXELLES – Martedì 15 dicembre i ministri della Salute di Italia, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Lussemburgo – con i colleghi di Svizzera e Gran Bretagna – hanno individuato nel periodo tra Natale e Capodanno il punto chiave per partire con le prime simboliche somministrazioni del vaccino messo a punto dall’americana Pfizer e dalla tedesca BioNTech. Dall’inizio del 2021, potrà iniziare il processo di vaccinazione su larga scala. Affinché queste date vengano ufficializzate, è necessario che arrivi l’approvazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), la cui riunione è prevista per lunedì 21 dicembre. Le dosi del vaccino saranno consegnate direttamente dall’azienda alle Regioni, le quali in questa fase stanno calcolando il preciso fabbisogno di questo primo quantitativo di vaccini rispetto ai numeri delle prime categorie che verranno vaccinate, personale sanitario e delle RSA. In alcune regioni è già stato aperto il sito per la prenotazione da parte degli operatori sanitari.
“In questo momento la vaccinazione non è obbligatoria, ma noi stiamo lanciando un appello affinché gli operatori sanitari si vaccinino in massa, a partire dai Medici di famiglia – sottolinea il prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Effettuare il vaccino per noi medici è un obbligo morale. È molto importante per tre motivi: anzitutto, dobbiamo dare il buon esempio a tutta la cittadinanza, anche in vista della fase più difficile, in cui si dovrà convincere tutta la popolazione a vaccinarsi; in secondo luogo, è indispensabile che i medici siano protetti, perché svolgono una funzione indispensabile in un momento in cui c’è una grossa richiesta dei loro servizi; infine, un medico protetto potrebbe essere una garanzia anche nei confronti delle altre persone, auspicando che il vaccino abbia funzione anche sterilizzante, ossia in grado di distruggere il virus, oltre che neutralizzante, con cui annulla gli effetti dell’infezione e la sua evoluzione in Covid-19. Se fosse neutralizzante, a essere protetto sarebbe solo il soggetto vaccinato, mentre se fosse anche sterilizzante sarebbero protetti anche i contatti del soggetto vaccinato”.
Una vaccinazione così ampia non è mai stata effettuata nella storia. Sarà un processo impegnativo e lungo l’intero anno 2021; richiederà un’accurata pianificazione da parte dei decisori politici e uno sforzo da parte di tutto il personale sanitario. In questo quadro, il ruolo dei Medici di Medicina Generale sarà determinante, ma non strettamente legato alla stessa somministrazione del vaccino.
“In occasione del recente congresso, i medici della SIMG, interrogati se fossero disponibili a somministrare loro stessi il vaccino, hanno risposto nel 99% dei casi di essere, alle adeguate condizioni, disposti a dare il loro supporto – evidenzia il prof. Cricelli – Ma la somministrazione del vaccino anti-Covid non è l’unico compito da svolgere. Oggi più che mai essi saranno determinanti per il successo della campagna vaccinale universale informando tutti i loro pazienti, profilando i cittadini da sottoporre a Vaccinazione, osservando le reazioni vaccinali nel breve medio e lungo termine. I Medici di famiglia devono allo stesso tempo continuare a presidiare il territorio, prendersi cura dei propri pazienti in un momento molto delicato come questo, in cui sta per sopraggiungere la consueta epidemia influenzale. In questi giorni è in corso l’arruolamento di circa 20mila operatori sanitari, di cui 3mila medici, che costituiranno le unità stanziate nelle primule dove verranno effettuati i vaccini. Sarà per tutti uno sforzo incredibile: dovranno essere sottoposte a vaccinazione decine di milioni di persone. L’operazione non si limita a una semplice puntura: ogni soggetto dovrà essere esaminato per capire quali siano le sue condizioni e se siano presenti delle controindicazioni; successivamente, dovrà rimanere sotto osservazione nell’immediato per almeno 15-20 minuti; nei giorni seguenti, vi sarà un importante coinvolgimento proprio dei Medici di famiglia, che dovranno monitorare i possibili effetti collaterali caratteristici delle vaccinazioni, quali dolori o un po’ di febbre”.