Sole a catinelle, di Gennaro Nunziante, con Checco Zalone, Aurore Erguy, Miriam Dalmazio, Robert Dancs, Ruben Aprea; Italia 2013; colore, durata 90’. Commedia.
Basta parlare della crisi in Italia! È meglio farla vedere. Proprio come fa Checco Zelone con il suo ultimo film, Sole a catinelle, uscito nelle sale italiane giovedì 31 ottobre. La storia è questa: Checco, un sempliciotto venditore di aspirapolveri, promette al decenne figlio Nicolò (Robert Dancs), di portarlo in vacanza se avesse preso, a scuola, il massimo dei voti. Nicolò ci riesce e al padre spetterebbe mantenere la promessa, se non fosse che, in Italia, c’è la crisi e i soldi per una vacanza non li ha. La moglie Daniela (Miriam Dalmazio), operaia precaria, è costantemente in sciopero e lui ha esaurito i parenti ai quali vendere aspirapolveri. Come fare? Così, il terzo film del comico pugliese, pone in primo piano i problemi tipici dell’italiano medio del 2013, affrontati con l’ironia goliardica e la sgrammaticata battuta pronta di Zalone. Ingenuamente, Checco, entra in contatto con un mondo fatto di ricchi truffaldini, massoni, uomini privi di morale, che riesce a contrastare grazie al suo motto «Resta umile!» Non mancano le canzoni parodiche, interpretate dallo stesso Zalone, capaci di infondere, nel finale del film, un’aria da musical. Un mix di successo assicurato. Infatti, se la matematica non è un opinione, i numeri parlano chiaro: Sole a catinelle ha raggiunto, fino ad ora, secondo le stime di www.bestmovie.it, i 7.499.124 di spettatori italiani, battendo ufficialmente il record raggiunto da Avatar di James Cameron, che nel nostro paese è stato visto da 7.494.320 di persone. Per quanto riguarda gli incassi, invece, resta alle costole dei 50 milioni di euro raggiunti, in Italia, solo da Titanic (James Cameron non ha tregua!). Il film, senza dubbio, più riuscito di Zalone. È chiaro che gli italiani hanno preferito sdrammatizzare i propri guai con qualche sana risata. Della serie: “rido per non piangere”.
Elenia Teri