PARTANNA – Una pianta di ulivo collocata all’ingresso del cimitero e una sentita preghiera davanti alla tomba che accoglie le spoglie di Rita Atria. Quindi nella corte del Castello Grifeo si è tenuto il concerto dei ragazzi del Liceo “Raffele Piria” di Rosarno, piccolo comune calabrese tristemente famoso per le faide di ‘ndrangheta che per anni ne hanno insanguinato le strade. A precedere il momento musicale le parole del sindaco Nicolò Catania che ringraziando tutti i partecipanti per essere intervenuti ha affermato: “Come presidente del Consorzio trapanese per la legalità e lo sviluppo ho sempre ritenuto che le prime attività educative contro la mafia vanno fatte nelle scuole. L’unica speranza che lo Stato ha di riscattare se stesso è di affidare ai giovani un nuovo livello di conoscenza e una nuova cultura, poiché più si conosce e ci si arricchisce culturalmente più si è liberi. Questa giornata si deve dunque distinguere dalla commemorazione del 26 luglio, altro momento importante, proprio per la sua valenza educativa. Ci faremo dunque promotori con il Consorzio trapanese per la legalità e lo sviluppo, le associazioni interessate e il Provveditorato di Trapani per la presentazione di un’istanza congiunta al Ministero dell’Istruzione, Università e ricerca per chiedere di istituzionalizzare una giornata, stabilita nel periodo delle attività scolastiche, da celebrare in tutta Italia”. Ad intervenire anche la deputata del M5S Piera Aiello che si è detta contenta di essere ritornata a Partanna e ha ricordato la cognata definendola “una ‘picciridda’ animata da un coraggio incredibile”. Un omaggio a Rita è arrivato anche dal presidente della Rete antimafia di Brescia Mario Belsito che l’ha definita un simbolo per tutti: “Una piccola grande donna che ci ha insegnato il coraggio e la maturità di non ricercare la vendetta ma la giustizia. Un esempio per gli studenti e una figura da ricordare in maniera sempre più degna non solo dai ragazzi siciliani ma dai giovani di tutta Italia. È la seconda volta che veniamo a Partanna con il nostro progetto e l’anno prossimo ci auguriamo di fare ancora di più coinvolgendo meglio le realtà scolastiche locali”. L’iniziativa educativa “Sulle orme dei veri eroi” rientra in un progetto nazionale promosso dalla rete antimafia di Brescia con il patrocinio del Miur. Altro momento centrale della manifestazione sono state le testimonianze di Giovanni Impastato (fratello di Peppino), Graziella e Ninni Domino (genitori di Claudio Domino, freddato a soli 11 anni nel 1986), Giuseppe Costanza (autista giudiziario di Giovanni Falcone, sopravvissuto alla strage di Capaci che costò la vita al magistrato, alla moglie e alla scorta), Nando Domè (figlio di Giovanni Domè, portiere ucciso a Palermo nella strage di viale Lazio del 1969) e Massimo Sole (fratello di Giammatteo, assassinato nel 1989 solo perché conosceva superficialmente il figlio di un boss).