Sulle recenti proteste degli extracomunitari

PARTANNA – A seguito della protesta dei giorni scorsi di un gruppo di extracomunitari ospitati nella città belicina, abbiamo chiesto spiegazioni all’Ente gestore Solidarietà scs onlus i cui responsabili ci hanno inviato questo comunicato.

“Alla luce della protesta pacifica attivata dagli ospiti dei centri di accoglienza del CDA Riggirello e dello SPRAR di  Partanna, lo scorso venerdì 2 maggio 2014 in piazza Falcone  e Borsellino e in Via Selinunte , l’attuale ente gestore che quotidianamente gestisce i servizi di accoglienza ed assistenza degli ospiti ascoltandone i bisogni sin dal loro arrivo sul territorio nonché cercando di condividerne con loro non solo le esigenze burocratiche ed amministrative ma spesso anche le emozioni, le paure e le perplessità che gli stessi vivono,  ci tiene ad intervenire per mezzo stampa al fine di fornire informazioni quanto più chiare ed esaustive possibili alla cittadinanza che accoglie i ragazzi immigrati. Nello specifico, la protesta pacifica nasce dalla contestazione che gli ospiti fanno per i ritardi che si registrano dalle Prefetture e dalle Questure sul rilascio dei documenti e dei permessi di soggiorno, un ritardo causato non da un mal servizio fornito dalle Istituzioni sopra indicate ma spesso da un sovraffollamento di utenti immigrati che richiedono i documenti, un sovraffollamento registrato anche alla luce dei numerosi sbarchi e arrivi ai quali stiamo assistendo negli ultimi mesi. A tal proposito bisogna anche sottolineare che gli ospiti del centro SPRAR di Partanna, per dovere di cronaca, sono stati tra i primi in Provincia di Trapani, grazie al lavoro del Commissariato di Castelvetrano, ad ottenere il permesso di soggiorno e consentire loro di avere le carte di identità rilasciate dal nostro Comune.  Permesso di soggiorno di breve durata del quale oggi ne richiedono il rinnovo ma che inevitabilmente richiede tempi più lunghi. In riferimento alle lamentele fatte sulla gestione dei servizi resi nella struttura di via Selinunte, il progetto SPRAR sino allo scorso mese febbraio era gestito dal Comune di Castelvetrano in convenzione con un ente gestore diverso dall’attuale. Da marzo, grazie all’importante lavoro di progettazione svolto dal Comune di Partanna nonché grazie all’impegno dell’Amministrazione, il nostro Comune è beneficiario del finanziamento per la triennalità 2014-2016: sin da subito sono state programmate le attività di integrazione coinvolgendo le organizzazioni del Terzo settore e le aziende locali che sono interessate ad accogliere presso le loro organizzazioni gli ospiti in attività di volontariato nonché attivando i tirocini formativi presso il Comune nel settore della manutenzione del verde pubblico, il tutto volto a favorire una reale integrazione dei ragazzi nella nostra comunità e a creare reali occasioni di confronto tra tutti noi e loro. Tutti sevizi a costo zero per il nostro comune ma a carico del finanziamento ricevuto, un finanziamento a destinazione vincolata e quindi non utilizzabile per altre attività e/o beneficiari. Agli ospiti inoltre sono garantiti i servizi di vitto, alloggio, assistenza socio psicologica e legale, nonché quella sanitaria, di mediazione culturale e alfabetizzazione lingua italiana. Gli ospiti provengono da realtà dure, affrontano viaggi nel deserto per raggiungere le coste africane e viaggi interminabili via mare durante i quali non tutti raggiungono l’ambita meta siciliana: una meta solo di passaggio considerato che l’obiettivo primario sono i Paesi del nord Europa. Giunti in Sicilia la convivenza nei centri di accoglienza, seppur gestiti nel migliore dei modi, porta a lungo andare ad un senso di stanchezza, alla voglia di ricongiungimento con i loro familiari, nonché alla esigenza di riconquistare una propria autonomia economica e sociale (autonomia forse neanche mai avuta nei loro Paesi). Una stanchezza che gli ospiti manifestano con l’unico strumento pacifico a loro disposizione: la protesta e l’accusa contro gli operatori e il personale impiegato nei centri, unico capro espiatorio e unico loro punto di riferimento. Certi che le Istituzioni tutte si adoperano per fornire ai nostri ospiti quante più risposte possibili, ci auguriamo che i ragazzi dei centri di accoglienza di Partanna possano avere sempre meno occasioni per protestare ma sempre più motivi per voler vivere la loro permanenza sul nostro territorio con serenità e senso di appartenenza”.

L’ente gestore SOLIDARIETA’ SCS ONLUS


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