PARTANNA – In merito alla questione della possibile chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace su cui l’avvocato Vito Passalacqua è intervenuto con una lettera a Kleos (https://www.giornalekleos.it/il-sindaco-che-fara-chiudere-lufficio-del-giudice-di-pace/), lettera a cui ha risposto il sindaco di Partanna Nicola Catania (https://www.giornalekleos.it/lettera-del-sindaco-di-partanna-sullufficio-del-giudice-di-pace/), l’avv. Passalacqua ci ha inviato una lettera di ulteriori chiarimenti che qui di seguito pubblichiamo.
“Gentilissimo Direttore,
ho avuto modo di leggere la missiva inviataLe dal sindaco in risposta alla mia lettera nella quale lo indicavo quale responsabile della prevedibile chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace.
Mi permetto di replicare, non per rispondere alle gratuite considerazioni in essa contenute, ma esclusivamente per amore di verità e nell’interesse della nostra amata Partanna.
Mi soffermerò, pertanto, esclusivamente sulle numerose affermazioni che ritengo fuorvianti o non rispondenti al vero.
È fuorviante, ad esempio, richiamare oggi la vicenda (risalente nel tempo e oramai definita) della chiusura del Tribunale, in un momento in cui dobbiamo adoperarci per salvare l’Ufficio del Giudice di Pace.
È falso, peraltro, attribuire alla mancata notifica di “un’ordinanza del TAR di Palermo” (in realtà si trattava di una sentenza, per l’esattezza la n. 2618/2011) l’attuale chiusura del Tribunale a Partanna. Quella sentenza ordinava, infatti, la riapertura della Sezione distaccata del Tribunale, chiuso provvisoriamente con provvedimento del Presidente del Tribunale di Marsala, ma non avrebbe impedito, poco dopo, la successiva chiusura definitiva determinata dal D. Lgs. n. 155/2012 col quale il famigerato Governo Monti ha soppresso tutte le sezioni distaccate dei Tribunali italiani. Vorrei ricordare, inoltre, all’attuale sindaco che, all’epoca in cui l’amministrazione omise di notificare quella sentenza, lui rivestiva la carica di vicesindaco e che, a distanza di oltre due anni dalla campagna elettorale, sarebbe il caso di smetterla di perseverare nella sgradevole pratica di intestarsi i meriti della precedente amministrazione e di scaricarne gli insuccessi su un sindaco di cui era braccio destro.
È falso, inoltre, che il vicesegretario generale del comune sarebbe stato incompatibile col ruolo di cancelliere, in quanto responsabile dell’Ufficio Legale del Comune. È ovvio che, una volta trasferito, quel funzionario non sarebbe incorso in nessuna situazione di incompatibilità. L’assenza di incompatibilità è dimostrata, peraltro, dal fatto che ben due delle tre dipendenti precarie inviate dal sindaco presso la cancelleria del Giudice di Pace provengono proprio dall’Ufficio Legale del Comune.
Quanto alla asserita indispensabilità del vicesegretario in conseguenza della “scelta strategica … di contenere la spesa del personale” affidando la segreteria ad un segretario reggente a scavalco, inviterei il sindaco a investire qualcosa in più sul personale e a nominare un segretario generale per il nostro Comune. Potrebbe recuperare altre risorse con ben più meritorie scelte strategiche, ad esempio dimezzando la propria indennità (come aveva promesso), evitando inutili gite all’Expo, con presidente del consiglio comunale e consulente al seguito (€ 1.661,88, cfr. Determina del dirigente del I° settore n. 99 del 14.9.2015), o, ancora, strane “missioni istituzionali presso vari ministeri” nel week end (venerdì, sabato, domenica) 27 febbraio – 1° marzo 2015 (€ 893,04, cfr. Determina del dirigente del I° settore n. 42 del 23.3.2015).
È falso, infine, che il Ministero della Giustizia abbia autorizzato l’utilizzazione di personale precario presso il nostro Ufficio del Giudice di Pace, tant’è vero che, a tutt’oggi, non sono state fornite a questi dipendenti le credenziali e le password necessarie per poter operare. Tale decisione ministeriale, che il sindaco descrive come schizofrenica, corrisponde, peraltro, a quanto chiaramente indicato dal Ministero della Giustizia nella Circolare del 17.11.2014.
La volontà del sindaco di risolvere il problema, sembrerebbe, peraltro, smentita dalla recente Determina del dirigente del I° settore (n. 105 del 5.10.2015) con cui viene riconfermata la presenza presso l’Ufficio del Giudice di Pace dei soli dipendenti precari.
Quanto a mie presunte sponsorizzazioni, se proprio devo sostenere qualcuno, mi sia permesso di farlo da me, dichiarando la mia stima per il nostro (rectius: la nostra) vicesegretario comunale, che, per qualità personali, titoli, esperienza e preparazione specifica, è la persona più adatta a rivestire il ruolo di Cancelliere del nostro Ufficio del Giudice di Pace.
Ma, insomma, al di là delle chiacchiere inutili e dei giochetti-scaricabarile, si dica chiaramente se si vuole o no salvare l’Ufficio del Giudice di Pace! Se la risposta è positiva, si dia esatto adempimento alle prescrizioni di legge. Tentare altre strade o perseverare in quella già praticata significa esporre tale Ufficio ad un destino mortale, di cui l’Amministrazione Comunale si renderebbe responsabile.
Avv. Vito Passalacqua”