Tanta Musica e un tuffo nell’800 siciliano de il Gattopardo 

CALATAFIMI SEGESTA – Ancora la Musica è stata la vera protagonista della settimana appena conclusasi al Calatafimi Segesta – Dionisiache 2016. Musica di diverso genere e che ha saputo offrire ad ogni spettatore grandi emozioni, le stesse che si possono vivere solo guardando la magnificenza dei tramonti da un posto privilegiato qual è il Teatro di Segesta, arroccato su Monte Barbaro.

In attesa delle Tragedie e delle Commedie e degli altri Spettacoli in programma a partire proprio da questa settimana, è stata ancora la Musica a fare da filo conduttore.

Concerti per pianoforte, come quello tenutosi presso la Chiesa di San Michele nel Borgo Antico. Esecutori: Calogero Lupo, Giuseppe Francolino. Solisti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Toscanini” di Ribera (a suggellare la continuità territoriale tra Calatafimi e il sito Archeologico), ed ancora il concerto offerto al Teatro Antico dall’Orchestra Sinfonica Sicilia “Nella Luce di Segesta”.

Musica ancora con il Toscanini Cordes Et Vent con il trio: Raffaele Caltagirone (violino), Antonella Maria Callea (flauto), Paolo Alongi (chitarra) – Solisti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Toscanini” di Ribera.

Ancora ottima Musica poi sabato con la BALARM SAX ORCHESTRA, un concerto del Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo – Orchestra diretta da Giuseppe Palma, con la fisarmonicista Carmela Stefano e il soprano Federica Neglia. Musiche scritte o arrangiate da Gaetano Randazzo (Film scoring: La musica del grande cinema italiano) insieme a classici come G. Bizet e compositori di oggi, K. Badelt e P. Geiss.

Il clou della settimana poi ieri sera (10 luglio) a Calatafimi Segesta con “Promenade” il Gattopardo, con la Compagnia Nazionale di Danza Storica“Harmonia Suave” diretta da Carla Favata.

La città, per due ore si è improvvisamente rituffata nell’800, grazie alla presenza delle settanta coppie che hanno saputo – per eleganza e portamento – ricreare l’atmosfera di un’epoca, quella raccontata da Tomasi di Lampedusa, nel suo famoso libro”Il Gattopardo”.

La Promenade storica ha visto momenti di danza lungo le vie del percorso e le piazze, riscuotendo grande entusiasmo da parte dei cittadini ma anche dei tantissimi turisti stranieri: tedeschi e inglesi in particolare.

Insomma è stato centrato l’obiettivo, ovvero ricreare lo spirito della società di quell’epoca, il tutto condito dall’abbraccio di un Valzer, l’armonia di una quadriglia, la freschezza della contraddanza, la vivacità della marzurka, la bellezza dei costumi (fedele riproduzione) e il fascino stesso della Promenade. Un incanto, un bel colpo d’occhio quello visto ieri sera per le vie della città.

Gli appuntamenti in cartellone proseguono con

Teatro Antico – 12 luglio, ore 19.15                                                il Teatro al territorio

CANTO JAZZ

Concerto

Esecutori: Fabio Crescente (contrabasso), Paolo Alongi (chitarra), Ernesto Marciante (voce)

Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Toscanini” di Ribera

Teatro Antico – 13 luglio, ore 19.30

ALMOST BLUE

Concerto

ORCHESTRA DEL TEATRO MASSIMO

Direttore: Alberto Maniaci

Solista: PAOLO FRESU

Pianista:Roberto Cipelli

Anfiteatro Sicilia

Circuitazione Teatri Pubblici

Regione Sicilia

Assessorato al Turismo e Beni Culturali e dell’identità siciliana

Teatro Antico – 15 luglio, ore 19.30                                                il Teatro al territorio

CONCERTO

Duo di chitarre

Esecutori: Paolo Alongi, Angelo Bartolotta

Solisti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Toscanini”

Teatro Antico – 16 luglio, ore 19.30                                                Accademie a Segesta

Diplomati I.N.D.A. 2013/2016

ELETTRA

di Euripide

Regia: PAOLO MAGELLI

Con Virginia La Tella, Alessandro Burzotta, Corrado Drago, Andrea Cannata, Alice Fusaro, Valerio Aulicino, Desirée Giarratana, Francesco Torre, Marcello Gravina, Giulia Valentini, Carla Cintolo,Riccardo Masi,Cinzia Coniglione

Musiche: Arturo Annecchino

Cura dei movimenti: Dario La Ferla

Cura dei Cori: SimonetteCartia, Flavia Giovannelli

Assistente alla Regia: Giuseppe Coniglio

Scene e Costumi: Laboratorio Scenotecnico Inda

Compagnia Caso 19 Teatro

Note:

Nella campagna desolata di Argo, accompagnati dal suono stridulo e ossessivo delle cicale, assistiamo alla desolante storia di Elettra, figlia di Agamennone, re degli Argivi, il quale, tornato da Troia, ha trovato la morte per mano della moglie, Clitemnestra.

Elettra ha un fratello, Oreste, allontanato dalla patria quando era ancora un bambino, perché si salvasse dalla scellerata mano di Egisto, amante della regina e suo complice nell’assassinio del re. Oreste, lontano ed esule, nutre la speranza di una vendetta, ed è di questa stessa speranza di colpire Elettra si fa forte, alimentando giorno dopo giorno il suo odio verso Egisto il quale, togliendole ogni dignità, l’ha ridotta a una serva dandola in moglie a un misero contadino. Questi, povero ma di nobili origini, è in realtà un uomo puro, dall’animo semplice e buono: assistendo impotente e in disparte allo svolgersi delle vicende, ama Elettra al punto da rinunciare al letto nuziale, lasciandola vergine.

La città di Argo non è che un regno di inganni, di omicidio e orrori: la scena si apre su una città che ormai tramonta e volge verso la fine, in cui il meccanismo della tragedia è già scattato.

Elettra, come dotata di un istinto animale, sente per prima che il cambiamento è ormai nell’aria: Oreste, in effetti è tornato in patria, mosso dall’amore per una sorella di cui si ricorda a malapena e da una necessità di vendetta che si rivelerà a lui estranea. Oreste infatti è semplicemente un figlio che spera nell’amore della madre, un fratello che, nella disperata ricerca di un contatto con la sorella, arriva anche a macchiarsi le mani col sangue di Egisto, sangue che lei sola ha veramente voluto. Eppure Oreste non è un assassino, è solo un fantoccio in balia degli eventi. Lo accompagna un necessario Pilade che, chiusosi in un volontario silenzio, è, nei fatti, il vero braccio armato dell’azione: è lui che, insieme con Elettra, tira i fili di Oreste spingendolo alla vendetta.

Euripide predica contro una società malata che è destinata a scomparire se non riuscirà a cambiarsi da sola, una società debole il cui controllo sarà preso a forza dai vari Pilade che facilmente – e forse giustamente – la colonizzeranno.


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