PALERMO – Nelle scorse settimane 100 amministrazioni dei Comuni interessati alla norma di politica economica hanno adottato una proposta di delibera avente per oggetto: “Richiesta al presidente della Regione Siciliana e alla Giunta di governo di destinare 20 milioni di euro – a valere del comma 546, art 1 della Legge 234 del 30 dicembre 2021 – al finanziamento della fase di start up delle zone franche montane in Sicilia, al fine di concludere la fase istruttoria, in sede redigente, presso la VI Commissione del Senato della Repubblica”.
Giovedì 7 aprile alle ore 11 una delegazione del Comitato regionale per l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia consegnerà al protocollo della presidenza della Regione Siciliana, presso Palazzo d’Orleans, un plico contenente gli Atti prodotti dai rispettivi Comuni.
«Si sta consumando una battaglia di civiltà divenuta lunga ed estenuante contro una certa rappresentanza politica siciliana che ha la certezza di vincerla prendendoci per stanchezza. – dichiara Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale del comitato – In parte ci sono riusciti a danno delle comunità che ancora resistono nelle Terre alte di Sicilia, delle quali fanno parte donne, uomini e bambini che non hanno ancora avuto la possibilità di scappare».
«Il 13 dicembre scorso il presidente Musumeci ha preso un impegno preciso nei confronti delle nostre comunità, – continua Lapunzina – ovvero di destinare una parte dei 100 milioni di euro, assegnati alla Regione Siciliana “a titolo di concorso alla compensazione degli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità”, consapevole che tali risorse sono state previste, di fatto, dal governo Draghi per finanziare la fase di start up della legge in discussione al Senato della Repubblica. Siamo certi che nei prossimi giorni il presidente della Regione manterrà la parola data nel giorno di Santa Lucia».
Terre Alte di Sicilia, “la fiscalità di sviluppo prigioniera della politica”
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