PARTANNA – BELICE – In questi giorni, i consigli comunali sono impegnati nell’approvazione degli atti preliminari che condurranno l’ente ad adottare i bilanci di previsione 2014.
Tra questi atti preliminari notevole importanza per i cittadini assumono i regolamenti che disciplinano la tassazione a livello locale, ed in particolare quella sulla casa.
Soprattutto, occorre chiedersi, sul nostro territorio del Belice, già devastato dalla crisi economica, e con un notevole patrimonio immobiliare, che impatto avrà la IUC?
Procediamo con ordine. La nuova imposta introdotta nella legge di stabilità 2014 ingloba tasse e tributi dovuti in relazione alla casa (IMU) e alla produzione di rifiuti (ex TIA E TARSU E TARES).
La IUC, all’inizio era stata battezzata con il nome di TRISE, poi nel maxi-emendamento del governo approvato in Senato, ha assunto la denominazione di IUC (imposta unica comunale). In realtà, di unico ha ben poco, se non l’unicità di incidere fortemente sulle proprietà immobiliari.
Si tratta di tre tributi, con diverse discipline e con diversi adempimenti.
Ma analizziamo le varie componenti IUC, cercando di delineare un quadro completo sulle tasse sulla casa 2014, partendo dalla più antica.
La “vecchia IMU” (imposta municipale propria-che doveva scomparire) rimane quale componente patrimoniale della nuova IUC, si continuerà a pagare oltre che sui fabbricati e sulle aree fabbricabili anche sui terreni agricoli (ad eccezione di quelli esenti per decreto ministeriale). L’IMU non è dovuta sulle abitazioni principali (non di lusso), sugli alloggi sociali, sugli immobili adibiti a ricerca scientifica degli enti non commerciali. Chi deve pagarla? Il proprietario o chi vanta un diritto reale di godimento. Come si determina la base imponibile dell’IMU? Si parte dalla rendita catastale dell’immobile, si rivaluta e si moltiplica la somma ottenuta per i coefficienti previsti dalla legge in base alla diversa tipologia immobiliare. L’aliquota base è pari al 7,6 per mille. Cosa può decidere il Comune? Di aumentarla o diminuirla da un minimo del 4,6 per mille ad un massimo del 10,6 per mille. Dal 2014 non ci sarà più la possibilità di applicare le detrazioni soggettive per i figli conviventi di età inferiore a 26 anni, come invece, era previsto fino al 2013. Esiste la facoltà, invece, per i comuni di considerare direttamente adibita ad abitazione principale: quella di proprietà di anziani e disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari, a condizione che l’unità abitativa non risulti locata; quella concessa in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado (comunque per una quota fino a euro 500 oppure nel caso in cui il nucleo familiare del comodatario abbia un reddito ISEE non superiore a 15.000 euro annui). E per coloro che hanno una casa, ma non hanno un lavoro? Devono pagare. Allo Stato è riservato il gettito IMU, derivante dagli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D, calcolato ad aliquota standard dello 0,76 percento. Il versamento dell’IMU va effettuato in due rate da pagare entro il 16/06 ed il 16/12.
La seconda componente della IUC, è la TASI (tributo servizi indivisibili), a carico sia del possessore sia dell’utilizzatore dell’immobile, e serve a coprire i costi relativi ai servizi indivisibili comunali (strade, illuminazione; polizia municipale ect), individuati con delibera da ciascun consiglio comunale, specificando i costi per ciascun servizio da finanziare. La base imponibile della Tasi, che si applica a aree fabbricabili e fabbricati, incluso l’immobile principale, ad eccezione dei terreni agricoli, si calcola con le stesse regole valide per l’IMU. Devono pagare i possessori e i detentori (quindi anche gli inquilini) degli immobili di riferimento. Gli inquilini devono contribuire in una misura tra il 10% e il 30%, in base a quanto disposto dal Comune. L’1 per mille rappresenta l’aliquota base. La somma di Tasi e IMU non può per legge superare il 10,6 per mille. Per il 2014 l’aliquota Tasi non potrà superare il 2,5 per mille. Il comune potrà alzare l’aliquota di un altro 0,8 per mille nel caso di agevolazioni all’abitazione principale che possano equiparare il carico della Tasi a quello dell’IMU sull’immobile principale. Ma la tassazione sulla prima casa non doveva scomparire? Oppure si trattava solo di uno spot elettorale? In ogni caso, il comune, con deliberazione del consiglio comunale, può ridurre l’aliquota fino all’azzeramento. Per i comuni che hanno inserito/inviato la delibera di approvazione delle aliquote e delle detrazioni TASI nel portale federalismo del Ministero delle Finanze, entro il 23 maggio 2014, viene confermato il pagamento in 2 rate al 16 giugno e al 16 dicembre, sulla base delle aliquote e detrazioni approvate dal comune stesso. Per i comuni che non hanno inserito/inviato la delibera entro il suddetto termine, ma provvederanno ad inviarla entro il 10 settembre 2014, il versamento della prima rata TASI viene posticipata al 16 ottobre e la seconda rata confermata al 16 dicembre. Nel caso in cui entro il 10 settembre, il comune non avesse ancora inserito/inviato la delibera, l’imposta sarà dovuta applicando l’aliquota di base pari all’1 per mille e sarà versata in un’unica soluzione il 16 dicembre 2014.
L’ultima componente IUC è la TARI (tributo servizio rifiuti), che è destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore dell’immobile. La Tari è quindi la nuova tassa sui rifiuti, che sostituisce la TARES, la TIA, la vecchissima TARSU: si deve applicare a tutti gli immobili che producono rifiuti urbani, mentre sono escluse le superfici che producono rifiuti speciali e le aree scoperte pertinenziali. Essa si compone di una quota fissa, che copre i costi fissi del servizio, e una variabile, che dipende dalla fruizione del servizio da parte del cittadino. Come si paga? Le utenze domestiche pagano in base ai metri quadrati e al nucleo familiare, mentre le altre anche in base agli indici medi di produttività dei rifiuti (oltre che in base ai metri quadri). Poco importa se la casa è disabitata, se non vi sono tutte le utenze (acqua, luce, gas) attive o se vi è poco arredamento, in ogni caso, se i locali per regolamento (approvato sempre dal consiglio comunale) sono idonei a produrre rifiuti, il contribuente deve pagare, e poco importa se poi la spazzatura si accumula, e la spazzatrice non passa. Le tasse sono tasse e vanno pagate! Per la Tari è il Comune che deve decidere se modificare le scadenze indicative previste dalla legge.
Occorre evidenziare che tutto ciò che nel Belice pagheremo a titolo di TARI rappresenta però una partita di giro che i Comuni dovranno liquidare a favore di Belice Ambiente che, nonostante i grandi proclami, è ancora in vita.
(La seconda ed ultima parte dell’articolo sarà pubblicata martedì mattina)
Batman