Trivellazioni petrolifere: Pagoto e Spataro incontrano il sen. Marinello, presidente della Commissione Ambiente a Roma

FAVIGNANA – ROMA – Il sindaco delle Egadi, Giuseppe Pagoto, assieme al consigliere comunale Concetta Spataro, ha incontrato ieri a Roma, in Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali al Senato, il presidente, Senatore Giuseppe Marinello, e gli altri componenti, Senatrici Loredana De Petris, e Paola Nugnes, e i Senatori Zuanna Dalla, Stefano Vaccari e Paolo Arrigoni, per discutere di trivellazioni petrolifere.

Marinello, in apertura dei lavori, ha subito evidenziato che “nelle acque delle isole Egadi insiste la più grande riserva marina d’Europa, che ha registrato negli anni una crescita esponenziale volta alla salvaguardia ambientale, al punto da aver agevolato il ritorno della foca monaca, specie rara oltre che in via d’estinzione”.

“Una realtà ambientalmente sana come questa – ha ribadito Marinello – va tutelata ulteriormente e non messa a rischio con l’installazione di piattaforme petrolifere. Ed è proprio ascoltando dalla viva voce dei rappresentanti del luogo che la commissione potrà meglio difendere i diritti delle comunità del territorio siciliano”.

Confortato dalle parole del Senatore Marinello, il sindaco, Giuseppe Pagoto, ha letto ai presenti, e consegnato agli atti della Commissione, una lunga nota e dettagliata che esprime al meglio la contrarietà e le preoccupazioni dell’intera comunità egadina, e non solo, in merito allo scottante tema delle trivellazioni nei nostri mari. La nota passa in rassegna lo stato dell’arte circa il numero delle autorizzazioni già rilasciate dal Governo, e il sindaco ha ribadito come “il Canale di Sicilia sia già esposto a innumerevoli rischi, considerato l’alto passaggio di petroliere. Rischi enormi per le nostre comunità che vivono di turismo nel rispetto dell’ambiente, per come dimostrato proprio dal modello Egadi”.

Pagoto ha espressamente chiesto alla Commissione di far sì che gli sforzi profusi nella direzione del rispetto ambientale non vengano vanificati da scelte scellerate. “Le prospezioni a fini di ricerca, gli inevitabili sversamenti di greggio e gli incidenti, mai da escludersi a priori, metterebbero a serio rischio – ha concluso – non solo l’ambiente e i fondali della riserva marina delle Egadi, che è la più grande d’Europa, ma anche l’intero sistema economico e il tessuto sociale, che vivono di turismo e pesca. Le isole minori e le coste italiane stanno investendo sulla sostenibilità e sul turismo, e non si possono vanificare gli sforzi di tanti anni in un colpo solo”.