CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Domenica 23 marzo, a partire dalle 9 sarà effettuato per ricordare le vittime di mafia, un trekking della memoria, fino al boschetto della “Vaccheria”, passando dal bene confiscato alla mafia in contrada Bocca della Carrubba e assegnato all’associazione Castello Libero.
Sarà una camminata a contatto con le bellezze della natura e in ideale dialogo con la memoria, ha detto il sindaco Nicolò Coppola, “del sacrificio di quanti sono caduti nella lotta alla mala pianta mafiosa”.
Il trekking della memoria, patrocinato dal Comune, è stato organizzato dalla sottosezione CAI di Castellammare del Golfo e dalle associazioni Libera e Castello Libero.
In dettaglio il programma prevede alle ore 9, il ritrovo dei partecipanti nella sede della sottosezione CAI, in viale Umberto I. Quindi l’inizio del percorso di trekking fino al boschetto della Vaccheria. Alle 11, la sosta nel bene confiscato alla mafia in contrada Bocca della Carrubba assegnato all’associazione Castello Libero (con l’Agesci, Libera e l’associazione Antiracket di Castellammare). Alle 12,30 l’arrivo al boschetto della Vaccheria. Alle 13,30 pranzo a sacco. Nel pomeriggio gli interventi degli alunni delle scuole, le testimonianze di familiari di vittime della mafia, contributi artistici e musicali e riflessioni sulla lotta alle mafie. Dopo i liberi interventi dei partecipanti, si effettuerà il rientro che è previsto per le ore 16.
«Un modo concreto per ricordare le vittime di mafia – ha sottolineato il sindaco Nicolò Coppola – con una manifestazione che coinvolge anche le scuole del paese».
Gli alunni illustreranno brevi profili di vittime di mafia, poesie, prodotti grafico-pittorici, canzoni, per sensibilizzare “contro l’arroganza delle mafie e della loro coercizione”.
La camminata vuole essere, anche, ha continuato il sindaco, “un valido momento per avvicinarci alle storie di chi, talvolta nel silenzio e nella solitudine, ha mostrato splendore morale nell’opporsi al sistema mafioso, tramite le testimonianze dirette dei familiari che interverranno a rinnovare la conoscenza di episodi che rischiano di essere dimenticati e che alimentano la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale”.