Un percorso espositivo tra archeologia, archeologia industriale e fondi librari a Palazzo Milo sulla Rua Nova

TRAPANI – Martedì 9 maggio 2023 alle 9,30 a Palazzo Milo via Garibaldi 70 a Trapani sarà presentato un percorso espositivo tra archeologia, archeologia industriale e fondi librari.

Palazzo Milo nasce nel 1688, sulla Rua Nova, odierna via Garibaldi, accanto alla chiesa di S. Alberto. Appartenuto alla famiglia Saura, a quella dei Milo, degli Augugliaro e dei Pappalardo, acquistato dalla Regione Siciliana nel 1995 e recentemente restaurato, è oggi una delle due sedi istituzionali della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani.
Lo stile architettonico del palazzo evidenzia la nobiltà di questo edificio, simbolo di uno stato sociale agiato. Particolare attenzione merita il sontuoso portale-balcone. Il cortile crea un asse d’ingresso – portale, androne, corte – che dallo spazio aperto della via immette nello slargo interno, racchiuso tra i corpi di fabbrica. Notevoli i dipinti dei soffitti e il salone delle feste che è dotato di un palchetto della musica per l’alloggiamento dei musicisti (fine sec. XIX – inizi sec. XX).
Oggi al suo interno ospita, unitamente agli uffici, la Biblioteca di pubblica lettura, con un patrimonio librario moderno di oltre 20.000 volumi catalogati e presenti in OPAC SBN, centro rete del Sistema bibliotecario BiblioTP Biblioteche Trapani e provincia, mentre, a piano terra, è visibile dalla via Garibaldi il prezioso Museo della Stampa tipografica Typographiae.
Il corpus principale del Museo Typographiae, oggetto della donazione Barbaro alla Regione Siciliana, è composto dalle attrezzature e dal mobilio ligneo, nonché dell’archivio d’impresa, facenti parte dell’ex tipografia trapanese “La Combattente”, risalente agli inizi del ‘900.
Oggi con il nuovo progetto espositivo saranno in mostra permanente i reperti archeologici, provenienti per lo più da sequestri giudiziari e da consegne volontarie, visibili dalle tre ampie vetrine prospicienti la via Garibaldi.
Le anfore da trasporto, insieme con altri manufatti – ceramici e metallici (ancore, contenitori) sono da considerare elementi diagnostici, nonché veri e propri fossili guida per le analisi archeologiche, storiche e socio-economiche.
Le anfore selezionate e presentate: cipriote, puniche, magno-greco siceliote, romano-repubblicane, imperiali, tardoantiche, bizantine, medievali, sono l’esempio più diretto di manufatti ceramici che ci danno esplicitamente informazioni sulle diverse fabbricazioni/produzioni e datazioni, sulle forme, sulle capienze, sulla metrologia essendo anche misure di capacità. Esse erano destinate al trasporto marittimo a lunga distanza di derrate alimentari di largo uso, sicuramente deperibili ma facilmente smerciabili e vendibili, quali il vino, l’olio, le conserve di pesce, il pesce salato o in salamoia, le olive, i legumi, la frutta, il miele, il latte e probabilmente anche alcune tipologie di carni.
Benché tali manufatti non provengano da regolari scavi archeologici subacquei, risultando quindi “scollegati” dai contesti marini/relitti originari, tuttavia essi testimoniano le lunghe percorrenze, le rotte, i traffici nei mari del Mediterraneo occidentale, nordafricano, orientale con percorsi commerciali che si snodano fino alle zone nordeuropee.
A seguito della recente donazione alla Regione Siciliana della raccolta libraria “Fondo Costanza”, il ricco patrimonio librario posseduto dalla Biblioteca della Soprintendenza di Trapani con sede a Palazzo Milo è stato ulteriormente ampliato, ed il cui catalogo è consultabile ad accesso libero attraverso il portale di BiblioTP la Rete delle Biblioteche della provincia di Trapani (https://bibliotp.regione.sicilia.it).

Salvatore Costanza (Castelvetrano, 1930 – Trapani, 2021), illustre intellettuale trapanese che ha dedicato alla Sicilia moderna e contemporanea il suo maggiore impegno di studioso, con pubblicazioni sulla marginalità sociale (La Patria armata, 1989), sul Risorgimento (La libertà e la roba, 1998), sui Fasci Siciliani e il movimento contadino (L’utopia militante, 1996), sui comportamenti degli operai siciliani emigrati in Germania e inseriti nel tessuto industriale tedesco (“La Sicilia ad Heidelberg. Esperienze di un sodalizio di studi”, ed. Margana, 2019). Ha ricostruito la storia urbanistica, sociale e culturale di Trapani (Tra Sicilia e Africa. Storia di una città mediterranea, 2005; Cultura e informazione a Trapani fra Otto e Novecento, 2006). Ha pure svolto attività di ricerca per l’Istituto G.G. Feltrinelli di Milano, collaborando con la rivista “Movimento Operaio”. Ha indagato le figure di alcuni illustri politici e intellettuali: Giovanni Gentile in “Giovanni Gentile. Gli anni giovanili, 1875-1898” (2011), Leonardo Sciascia in “Si agitano bandiere. Leonardo Sciascia e il Risorgimento” (2016) e Nunzio Nasi in “L’Italia rovesciata. Nunzio Nasi. Una biografia politica” (2020). Al volume “La Patria è il mondo? Socialismo, emigrazione e nazionalità tra Italia e Australia” (1992) è stato assegnato, nel ‘94, l’”Howard R. Marraro Prize” della Society for Italian Historical Studies di New York. Giornalista e scrittore (Premio Erice, 1957), ha lavorato dal 1957 al ‘76 come redattore e corsivista nel quotidiano “L’Ora” di Palermo ed è tra gli autori del libro “L’Ora. Edizione straordinaria” (2019), nel quale ripercorre la sua esperienza nel giornale palermitano e ne analizza le inchieste e le campagne sulla mafia e sulla corruzione. Ha diretto la rivista di cultura e storia del territorio “Graphiti”. Ha pubblicato, fra l’altro, “I Giorni di Gibellina” (1980), “Fra mare e terra. Metafore del lavoro e microeconomie (1997)”; “L’astuccio siculo. Un percorso intellettuale fra politica e storia (2001)”.
È stato componente del Comitato Scientifico del Centro Internazionale di Studi Risorgimentali Garibaldini di Marsala e presidente dell’ISRI di Trapani. Ha ricevuto nel 2000 il Premio per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La partecipazione alla giornata di studi dà diritto a n. 7 CFP agli architetti iscritti all’Ordine.


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