“Un vecchio parroco sfrattato dalla sua parrocchia”

Mons. Gaetano Aiello, con oltre mezzo secolo di sacerdozio, espletato sempre a Partanna, da vero pastore ha dato tutte le sue energie ed il suo amore alla città. Instancabile forgiatore della coscienza dei giovani, ha avviato al sacerdozio molti ragazzi, vedi ad esempio il sac. Gianvito Sanfilippo o S. E. Mariano Crociata. Oggi, 09,12/2012,
celebrata messa, inaspettatamente per tutti dovrà consegnare le chiavi, perché la Chiesa si chiude (Ipse dixit). Il legislatore italiano ha dimostrato maggiore umanità nel disciplinare l’istituto dello sfratto.
dott. Francesco La Rocca

–KLEOS APPROFONDISCE–

Protesta rientrata?
Sembra essere rientrata all’insegna della ”obbedienza” e della “comunione ecclesiale” la protesta dei parrocchiani della Chiesa della Madonna delle Grazie nei riguardi del Vescovo, mons. Domenico Mogavero, e dell’arciprete di Partanna, don Pino Biondo. Il tutto era nato dalla decisione del Vescovo di sopprimere la Parrocchia S. Nicolò Madonna delle Grazie per aggregarla alla Chiesa Madre e di utilizzare il parroco, don Gaestano Aiello, ultra settantacinquenne ma ancora valido e con grande seguito di fedeli, per celebrare una sola messa alle ore 8 del mattino nella Cappella della locale Casa di Riposo “Riggirello”. La punta massima della protesta si è registrata all’inizio della Messa pomeridiana di domenica scorsa quando l’Arciprete si è presentato nella Chiesa delle Grazie per comunicare l’inizio del nuovo corso. Dimostrando grande senso di responsabilità, però, i fedeli delle Grazie, martedì sera, durante un’affollata assemblea tenuta nei locali della Casa Parrocchiale della Madrice, alla presenza dell’Arciprete, hanno espresso sentimenti di obbedienza al Vescovo e al nuovo Parroco, chiedendo soltanto che si coinvolga più fattivamente don Gaetano Aiello nella vita della nuova realtà ecclesiale cosa per la quale sembra che non ci siano ostacoli, stando a quanto affermato dallo stesso don Pino Biondo nel corso dell’assemblea. Non si capirebbe bene, infatti, come mai da un lato Vescovo e Arciprete si dolgono della mancanza di preti e dall’altro “sottoutilizzerebbero” una “risorsa” ancora valida.


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