Unione (o disunione) dei comuni “Valle del Belice”?

Nel mondo della natura ogni fenomeno è invariabilmente foriero di un nuovo fenomeno, ha un fine, cioè, fuori di sé. Spunta il sole e, conseguentemente, si ha la luce ed il calore; cade la pioggia e la terra “produce diversi fructi, con coloriti fiori et herba”. Nel mondo della politica, invece, no! In tale curioso mondo la “consequenzialità” è soltanto un optional. Prendiamo, ad esempio, l’Unione dei Comuni “Valle del Belice”, un “fenomeno istituzionale” creato da cinque Comuni belicini: Gibellina, Partanna, Poggioreale, Salaparuta e Santa Ninfa. Forse qualcuno ingenuamente si chiederà: uniti per fare cosa ? Ma che domanda state a fare? L’importante non è il “perchè”, l’importante è “esserci”, essere alla moda, potersi riempire la bocca di fantasticherie. Per i politici “Unione” significa posti di rappresentanza, “Viddichi parati”, luogo di discorsi ufficiali regolarmente verbalizzati e … affidati ai posteri. Per carità, lo Statuto prevede un nutrito elenco di obiettivi, da cui resta esclusa (ma provvisoriamente!) solo “la pace nel mondo”. Alla prova dei fatti, però, tale elenco risulta soltanto uno specchietto per le allodole. In circa dieci anni, infatti, non si è registrato alcun concreto risultato. Delibere su delibere, interpellanze su interpellanze, pagine e pagine di verbali, queste sì; ma nessuna concreta azione che si rifacesse all’idea di “unione”. Anzi, quando si è presentata l’occasione di unire gli sforzi in vista di un qualche obiettivo, i cinque Comuni si sono … disuniti. E’ il caso, ad esempio, della raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani o della Centrale Unica di Committenza per l’affidamento di appalti, servizi e forniture, di fronte ai quali ogni Comune dell’Unione ha proceduto a ruota libera associandosi con Comuni di altre Unioni. E così, per l’R.S.U, Partanna e Santa Ninfa si sono associati con Vita; per la C.U.C., Gibellina con Salemi e Calatafimi). Da qui le “sparate” di tutti contro tutti e, addirittura, la proposta degli amministratori di Gibellina di procedere ad un “recesso dall’Unione”. Di grazia, a quando lo smantellamento di una struttura inutile, tenuta in vita, a spese dei cittadini, solo per far “papariare”(dall’andatura della papera) … quattro politici?


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