Ci stiamo avviando molto spediti al mese di novembre, che come tutti noi sappiamo è il mese delle vaccinazioni. E come al solito sempre la stessa domanda risuonerà tra le mura domestiche di giovani genitori, di anziani, o di qualsiasi persona che semplicemente vorrebbe risparmiarsi la solita antipatica e sofferente settimana di influenza: conviene vaccinarsi? Mai come adesso quest’argomento è attuale e fortemente dibattuto, in quanto sono addotte valide ragioni teoriche sia da una parte che dall’altra. Innanzitutto è bene ricordare come la storia dei vaccini rappresenta il trionfo della medicina sulle malattie. Grazie alle vaccinazioni infatti sono state debellate malattie che hanno causato in passato tantissimi morti, dalla “rabbia” alla “poliomelite”, al “tetano”, fino ad arrivare ai nostri giorni, con l’ideazione e la produzione di marca italiana, del vaccino contro l’ebola, che più che una certezza al momento rappresenta una speranza. Le vaccinazioni contro Difterite, Tetano, Poliomielite ed Epatite B sono state introdotte come obbligatorie, e l’obbligatorietà permane tuttora. Dunque che le vaccinazioni siano utili lo dicono i numeri. Esistono malattie, come il vaiolo, che sono praticamente scomparse dalla faccia della Terra, tanto che non si procede più alla vaccinazione. È vero peraltro che i vaccini stessi possono causare, in alcuni casi, effetti collaterali gravi, tanto che è previsto uno specifico risarcimento da parte dello Stato in caso di danno da vaccino. Il primo effetto collaterale cui si può andare incontro nella vaccinazione è lo shock anafilattico, ossia una grave forma di allergia in cui l’organismo reagisce immediatamente al corpo estraneo immesso nell’organismo causando una abnorme risposta immunitaria che può causare broncospasmo fino ad arrivare alla morte. È inutile dire che la percentuale che si manifesti tale evento è ampiamente sotto lo zero (un caso su un milione). Purtroppo oltre alle conseguenze acute, possono manifestarsi conseguenze a lungo termine, che possono portare a gravissimi danni: sono riportati casi di meningite asettica, convulsioni, patologie autoimmuni e gravi forme di neuropatie, in cui il sistema immunitario è talmente tanto stimolato ed iperproduttivo da attaccare gli stessi tessuti neuronali, riportando danni talvolta irreversibili.
Un’indagine condotta dall’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, riporta che il 23 % dei genitori teme che gli effetti immediati dei vaccini possano essere rischiosi, un altro 18 % preferisce evitarli ritenendo probabili conseguenze negative per il futuro dei propri figli. L’indagine riporta anche una relativa ignoranza da parte dei genitori sull’esistenza stessa di alcuni vaccini: il 60% sceglie il vaccino per morbillo, parotite e rosolia, ma solo uno su due vaccina i figli contro lo pneumococco e meno di uno su tre per il meningococco C, rispondendo negativamente alla domanda sulla conoscenza dell’esistenza di tali patologie. Dunque nell’era dell’informazione la popolazione si “rifugia” sull’esperienza del pediatra o del farmacista nell’affrontare determinati argomenti, e comunque rimane molto restia nell’utilizzo dei vaccini non obbligatori, arrivando ad un picco minimo nel caso dei vaccini anti-influenzali, scelto solo nel 10% dei casi. Inoltre c’è un buon 35% di mamme e papà che non disdegnano di provare la vaccinazione antinfluenzale con metodi alternativi, ad esempio con l’omeopatia! A tal riguardo i miei assidui lettori sapranno sicuramente il mio giudizio sull’argomento per cui mi astengo da ogni ulteriore commento… In questa disaffezione giocano sicuramente un ruolo le resistenze dei genitori che, poco informati sui vaccini, finiscono a volte per credere alle tante dicerie che circolano sul conto di questi presidi di prevenzione: il 5%, ad esempio, li considera semplicemente inefficaci. Il 90% dei genitori va su internet per trovare informazioni sui vaccini e anche se il 70% è a conoscenza dell’esistenza di siti certificati e qualificati dove trovare notizie corrette, in rete si possono trovare siti anti-vaccinazioni che riferiscono di pericoli oggettivamente preoccupanti: i vaccini sono stati accusati di provocare l’autismo, malattie autoimmuni, sclerosi multipla e altre patologie neurologiche, perfino tumori. Nonostante non ci siano prove reali e documentate e anzi, sia invece certo il beneficio delle vaccinazioni per sventare i ben più certi rischi derivanti dalle malattie che combattono, tuttora quattro genitori su dieci si fanno bloccare dalla paura. L’”antidoto” a questi infondati timori può essere proprio il pediatra, a cui rivolgersi per chiarire dubbi e incertezze.
Fabrizio Barone