MENFI – SAMBUCA – Si ritorna a parlare di Visioni notturne Sostenibili e quest’anno, dicono gli organizzatori, “vi condurremo al mare e in montagna. Vi porteremo, infatti, a Menfi, sulla spiaggia di Lido Fiori, suggestivo angolo della costa mediterranea, e a Sambuca di Sicilia – tra i borghi più belli d’Italia – entrambi situati nella cuore della Valle del Belice. Come è intenzione della rassegna, ci si sposta in questi due luoghi belicini con lo scopo di portare, ogni anno, il documentario in giro per tutta la Valle e provarla a rileggerla sotto un aspetto culturale, sociale e gastronomico, cercando altresì di promuovere un turismo sempre più sostenibile e spingendo il pubblico a curiosare tra le storie e i paesaggi di questa valle”.
Questa quarta edizione si articolerà in due serate e con due tematiche differenti.
“Anteprima Visioni”, a Menfi, sarà un omaggio alla nostra Sicilia, alla sua storia e alle sue bellezze artistiche e paesaggistiche; “Notte di Visioni” invece, sarà legata da un fil rouge di tre parole “movimenti, guerre e resilienze”. “Sono temi – continuano gli organizzatori – che ci toccano da vicino e che ci vedono protagonisti, spesso passivi, nella vita quotidiana, e attivi negli scambi di opinioni”.
Il 28 e 29 agosto si susseguiranno proiezioni, incontri letterari, laboratori didattici, visite guidate, eventi musicali, degustazioni e wine tasting con lo scopo di coinvolgere tutti i target e far avvicinare ai documentari un pubblico il più possibile diversificato per età e per cultura.
Protagonista della residenza (dal 21 al 27 agosto) sarà la bolognese Vittoria Fiumi, regista italiana laureata in antropologia visuale all’Università di Manchester (UK). Vittoria realizza film che si interessano al rapporto tra natura e cultura in modo creativo ed innovativo, combinando elementi sperimentali, di documentario e finzione. Nel 2014, Vittoria è stata selezionata alla Filmmaker Academy del Festival del Film di Locarno come regista emergente, e con il suo nuovo progetto 3VolteMe ha ottenuto la borsa di studio Nipkow. A “Visioni notturne Sostenibili” presenterà, oltre al suo racconto video della residenza, il suo ultimo film/documentario Il Mondo di Nermina, il racconto di una donna sopravvissuta al massacro, avvenuto nel 1992 in Bosnia, in cui alcuni dei suoi famigliari vennero uccisi.
Novità di questa edizione sono i mini-lab video, dedicati ai più piccoli dagli 8 ai 12 anni, con lo scopo di rafforzare il claim della manifestazione “Educare alla visione, educare alla sostenibilità”: offrire le basi fondamentali per raccontare le proprie emozioni utilizzando il mezzo video con l’ausilio del proprio smartphone e le app dedicate.
“Questo è il nostro proposito – evidenziano gli organizzatori – educare tutte le fasce di età alla visione di documentari e sensibilizzare alla riflessione sui temi sociali”.
Oltre alle proiezioni storiche che accompagnano la rassegna segnalate dai partner scientifici, la Filmoteca regionale siciliana e l’AAMOD di Roma, come Contadini del mare di De Seta, Viaggio in Sicilia di Iannotti e La lunga marcia del ritorno di Adilardi, fa il suo ritorno nella rassegna Davide Gambino con la sua ultima produzione Maredolce/La Favara.
Un racconto inedito della Conca d’Oro, oggi un luogo sopravvissuto al processo che ha mutato la Palermo arabo-normanna nella città della speculazione edilizia e dell’incuria paesaggistica. E’ film documentario che vive attraverso le testimonianze di personaggi che illuminano un futuro possibile in bilico tra passato e presente.
Piacevole e preziosa è, invece, la presenza di Antonio Bellia, direttore del festival SiciliAmbiente di San Vito Lo Capo, ospite della serata Notte di Visioni, con la sua produzione Il Santo Nero _ Una storia siciliana, tra integrazione e culto è la storia di due giovani africani arrivati sulle coste siciliane in fuga dai soprusi e dalle persecuzioni della dittatura del Congo, inseguito si stabiliscono ad Agrigento, frontiera liquida del mediterraneo.
Ad arricchire le due serate due importanti appuntamenti legati all’editoria.
La presentazione di Sicilia: una guida non convenzionale di Pico Di Trapani, edito da Navarra e in collaborazione con Addio Pizzo, in cui si propone di guidare il turista a viaggiare tra i luoghi più suggestivi della Sicilia in maniera etica e responsabile, con la consapevolezza di non lasciare nemmeno un centesimo alla mafia. “Una guida rivoluzionaria, in cui l’autore invita il lettore/turista a scoprire la Sicilia e al contempo di sviluppare la propria coscienza critica: non solo le bellezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche delle principali località siciliane, ma anche la bellezza delle sue comunità, alla scoperta delle più significative storie di resistenza antimafia e civile che in quei territori hanno avuto luogo”.
Altra presenza editoriale è Le mie signore di Sumpetar di Gabriella Ebano, edizione Navarra.
L’autrice racconta lo strazio dei campi profughi dell’Ex Jugoslavia sotto forma di diario di bordo, narrativo e fotografico, una soluzione per raccontare il dolore di una generazione.
La Ebano nel 94 ha trascorso un lungo periodo nei campi profughi della Croazia, a sud di Spalato, durante la guerra in Bosnia, svolgendo attività di volontariato per un progetto internazionale di solidarietà. Da quel viaggio ne emerge un serrato racconto in prima persona, carico di suggestioni, con annotazioni e scritti personali, che parla di profonde lacerazioni tra i volontari, della cattiva gestione del progetto da parte delle associazioni, ma anche dei coinvolgimenti emotivi con molti ospiti dei campi, gente costretta a vivere in pessime ed estreme condizioni, in edifici fatiscenti e pericolosi, delle confidenze delle donne che, se pur dilaniate da odi e rancori, cercavano di sopravvivere a quel dramma.
La valorizzazione dei luoghi attraverso le proiezioni, i libri, i laboratori e il gusto diventano così occasioni fondamentale per gli scambi e la nascita di nuove collaborazioni, come ad esempio potrebbe avvenire con SiciliAmbiente.
“Ogni anno – concludono gli organizzatori – si cresce e si migliora e sempre più cresce anche la voglia di raccontare storie, scoprire luoghi e ricercare bellezza”.
Giuseppe Maiorana
direttore artistico